SANREMO - È il Festival – Paolo Bonolis ama ripeterlo – dell'eccellenza italiana. E se gli ospiti stranieri confessano di non conoscere nulla della nostra musica, fatta eccezione per Pavarotti e Bocelli, certo conoscono bene i nostri stilisti. Sul palco dell'Ariston, l'eccellenza c'è (quasi) tutta. In fatto di bellezza, quest'anno, la novità è la presenza dei supermodelli. Quattro indossatori (Paul Sculfor, Nir Lavi, Thyago Alves e Ivan Olita) testimonial di quattro marchi del made in Italy: Moschino, Ermanno Scervino, Iceberg e Cavalli.
«Spazio alla bellezza e all'eleganza maschile, finalmente» commenta Scervino. Le telespettatrici non possono non concordare. Per i telespettatori, una dama a sera. La prima, Alessia Piovan, ha fatto sognare con i vestiti di Alberta Ferretti, con inciampo involontario ma efficace nello strascico rosso (e relativa inquadratura al sandalo gioiello di René Caovilla: pizzo di Burano incastonato in una maglia di tremila cristalli Swarovski). I gioielli sono di Pasquale Bruni. Mentre Chiara Canzian e Riccardo Cocciante sfoggeranno accessori Montblanc.
La Piovan ha anche sdoganato il viola, così come, per i cantanti, ha fatto Dolcenera, in Just Cavalli. Alle prove generali aveva scelto un rosa confetto: romanticissimo, per una ex-dark, ma come dice lei stessa «ho cambiato look perché ho risolto l'inquietudine». Nessuna inquietudine per Patty Pravo, che a sessant'anni allegramente passati – e dichiarati – non rinuncia a trasparenze ardite per la camicia tutta pizzi di Cavalli. Coraggioso il testo della canzone di Iva Zanicchi, col suo Ti voglio senza amore, ben più castigati i suoi tailleur e il vestito nero con un sorprendente "occhio" di paillettes: firmati Gattinoni.
Gli uomini? Il mattatore Paolo Bonolis ha prediletto Versace, ma in conferenza stampa, nonostante le telecamere e la diretta del question time su Raiuno, è in maglione con scollo a V e t-shirt Harmont&Blaine. Al Bano, Povia e Paolo Belli hanno scelto Carlo Pignatelli. Per Paolo Belli, in particolare, abiti scuri e accessori chiari: riferimento, spiega la maison, al tema del brano, l'integrazione razziale. Lo stralunato Tricarico interpreta come può il look Moschino (e nel «come può» è il segreto del suo successo). Non ha il fisico di Paul Sculfor, ma forse veicola meglio il messaggio dello stilista. L'idolo delle ragazzine Marco Carta è l'unico col papillon. Tuxedo rivisitato da Dsquared2.
Il vincitore tra i cantanti si conoscerà sabato, a notte fonda. Il vincitore, virtuale, tra gli stilisti, potrebbe essere Giorgio Armani: veste da Mario Lavezzi a Francesco Renga, da Ornella Vanoni a Lucio Dalla. E soprattutto Alexia. Lei, però, non fa testo: l'uomo a cui canta Noi due teneramente è Andrea Camerana, che di Re Giorgio è nipote ed erede.